Scuola d’estate 2023
La filosofia con i bambini
XII Edizione – 24 giugno 2023
Pistoia, Villa Rospigliosi - Via di Santomoro, 75 - Candeglia
La filosofia con i bambini non è una forma di semplificazione delle filosofie dei classici, non intende spiegare il pensiero di Platone o di Kant e non usa rigidi protocolli logico - argomentativi, ma si concentra sul “con”, cioè sulla centralità del dialogo che si svolge tra i bambini, guidati dall’insegnante o dall’educatore a partire da una domanda o da un problema che si configura come un esperimento mentale. In questo modo nei laboratori di filosofia con i bambini si creano contesti e “cornici” entro cui apprendere a svolgere conversazioni in gruppo relative a questioni che ci riguardano da vicino (la natura, le regole, l’autonomia, la cittadinanza ecc.) ma che vengono discusse in una situazione di gioco.
Ponendo al centro i più piccoli, che sono i veri protagonisti, la filosofia con i bambini si propone di incoraggiare l’elaborazione di un pensiero critico, capace di mettere in dubbio certezze, pregiudizi e stereotipi su questioni con le quali ci confrontiamo ogni giorno, nella convinzione che non esistano risposte giuste e risposte sbagliate di per sé, ma che tutte le posizioni debbano essere opportunamente valutate e verificate in un confronto collettivo e argomentato. La filosofia con i bambini è infatti un momento di confronto dialogico aperto (sul modello socratico), durante il quale sono gli stessi bambini a essere i protagonisti del ragionamento in comune. In tal senso, la filosofia con i bambini può rivelarsi uno strumento importante per l’avviamento alla cittadinanza e all’autonomia.
ORE 9,30 - ACCOGLIENZA E SALUTO DI BENVENUTO
Alessandro Suppressa, presidente dell’Associazione culturale CRESCERE
Lorenzo Zogheri, presidente della Fondazione Caript
ORE 10,00 -INTRODUZIONE
Alessandro Pagnini, Presidente della Fondazione Francis Bacon, Università degli studi IUL
A SEGUIRE LE RELAZIONI
Alfonso Maurizio Iacono, Università degli Studi di Pisa
Il gioco e i mondi intermedi:
un percorso vero verso l’autonomia
Carlo Altini, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia
Educazione al pensiero critico
Luca Mori, Università degli studi di Pisa
La filosofia con i bambini e l’utopia
ORE 12,00 - IN DIALOGO
Pensieri e parole da condividere
LETTURE E RACCONTI
a cura di Massimiliano Barbini, Centro culturale “Il Funaro”
ORE 14,30 /16,30 - LABORATORI INTERATTIVI DI APPROFONDIMENTO
Ci conosciamo?
a cura di Emma Nanetti, filosofa
Molti artisti si sono cimentati in autoritratti. Tra i miei preferiti: Parmigianino, Rembrandt, Van Gogh, Frida Kahlo. L’americano Norman Rockwell ha addirittura realizzato un triplo autoritratto! Quale bambino non si è mai guardato allo specchio interrogandosi sulla propria identità?
Emozioni in busta chiusa
a cura di Emma Nanetti, filosofa
Tante e diverse sono le emozioni che abitano nel nostro cuore, e non per tutti hanno la stessa forma o occupano lo stesso spazio. Conoscerle però è fondamentale per conoscere noi stessi e capire che non c’è niente di sbagliato in quello che proviamo, anche se è diverso da ciò che provano gli altri. Ma in che modo? In questo laboratorio abbiamo la possibilità di scoprirlo tutti insieme attraverso un gioco.
Dare forma alla memoria: trasformare i ricordi in immagini, segni, colori, oggetti, spazi...
a cura di Angela Palandri, Stefania Pugliese, Anna Paola Baldi, esperte di linguaggi espressivi
Spunti per esperienze da condividere con i bambini a partire dalle suggestioni dell’artista Giosetta Fioroni e della sua
sperimentazione estetica: si esercita nel connubio tra pittura e scrittura, tra immagine e parola, in un dialogo sull’arte e la vita attraversando i ricordi e la memoria.
Informazioni per l’iscrizione
Quota di partecipazione € 50,00*
La quota è comprensiva della partecipazione alla attività di formazione e del pranzo previsto a conclusione del seminario.
Per la funzionalità dei lavori saranno accolte iscrizioni fino ad un massimo di 80 partecipanti (in ordine temporale di iscrizione).
Termine delle iscrizioni
Giovedì 15 giugno 2023, compilando la scheda di adesione al seguente link.
Riceverete così la conferma attraverso la mail da ognuno indicata e procedere al versamento con bonifico bancario.
Dati per il bonifico bancario
IBAN IT 17O 0867313802061000514891
Chianti Banca-BCC
Referenti & info
Annalia Galardini: annalia.galardini@gmail.com - cell. 347 3204277
Luciano Gelli: zincogelli@gmail.com - cell. 347 1681325
Sonia Iozzelli: sonia.iozzelli@gmail.com - cell. 338 4609216
Il mondo dell’infanzia ha una caratteristica unica rispetto a tutti i mondi possibili che possiamo immaginare: non è il nostro mondo, ma è stato, per ciascuno di noi singoli, il nostro mondo.
Forse è vero che i Greci non provavano alcuna nostalgia per l’infanzia e forse è vero che i Romani vedevano il bambino solo come un adulto in potenza.
Questo interessa gli storici. Per noi moderni il mondo dell’infanzia riemerge dentro di noi. Non sappiamo bene come, ma lo sappiamo con certezza. E da quando lo sappiamo, guardiamo dietro e dentro di noi con un occhio diverso e la nostra tranquillità di adulti è stata incrinata per sempre.
Paolo Rossi
Bambini, sogni e furori. Tre lezioni di storia delle idee
Feltrinelli 2001
Modulo di Iscrizione alla Scuola d'Estate Crescere - XII Edizione
Prendiamo luce dal Natale
A Pistoia, Parrocchia di San Biagio Via don Giovanni Minzoni, 9
Sabato 3 dicembre 2022, ore 15,
Laboratorio per bambine e bambini per la costruzione di piccole lanterne
Sabato 17 dicembre 2022, ore 16,
MERCATINO DI NATALE:
cose fatte a mano da condividere, decorazioni, sorprese e piccoli doni
Il ricavato del mercatino verrà devoluto al progetto”BETLEMME” della Parrocchia
Piccole Bellezze
Con il primo bando Piccole Bellezze, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia che ha come finalità la riqualificazione di spazi a uso pubblico, pubblici o privati, incluse aree verdi urbane in stato di degrado, si è presentata l'occasione per una riqualificazione degli spazi esterni della parrocchia di San Biagio in Cascheri.
L'Associazione Crescere, che dall’ottobre 2013 ha la propria sede all’interno dei locali parrocchiali di san Biagio e che più volte ha contribuito al mantenimento delle sale parrocchiali, ha proposto al Parroco Don Patrizio Fabbri e ai suoi parrocchiani di partecipare con un progetto al bando, che poi ha ottenuto un contributo per coprire parte delle spese. Nonostante le difficoltà dettate dal Covid e dalla siccità che ha colpito anche la nostra zona, con la sinergia di più soggetti, coordinati dall'arch Tommaso Romani, siamo arrivati finalmente al termine dei lavori e all'inaugurazione del giardino: il 1° ottobre 2022 alle ore 11 alla presenza di mons. Vescovo FAUSTO TARDELLI e della presidenza della Fondazione Cassa di Risparmio.
Oltre al contributo fondamentale della Fondazione Cassa di Risparmio e ai fondi propri della parrocchia hanno offerto il loro contributo La Fondazione Giorgio Tesi e l'MCL in virtù dei forti legami avuti con don Piero Vannelli, per molti anni parroco di S. Biagio, al quale il giardino è intitolato come verrà ricordato dalla stele commemorativa posizionata all'ingresso del giardino.
Il progetto ha previsto, oltre alla sistemazione del lato nord, il recupero funzionale del giardino sud, proponendo una nuova fruizione dello spazio, dotato di attrezzature e illuminazione; l'insieme potrà accogliere varie attività rivolte in particolare ai bambini e ai giovani non solo della parrocchia. Oltre alle attività abituali promosse dalla Parrocchia, l'area verde ospiterà anche le iniziative promosse dall' Associazione Crescere rivolte ai bambini e alle loro famiglie all'interno dei programmi rivolti a sostenere il mondo dell'educazione. La prima è programmata per il giorno 15 ottobre alle ore 15 che verrà presentata il giorno dell'inaugurazione.
La Parrocchia e l'Associazione Crescere ringraziano tutti coloro che a vario titolo hanno reso possibile l'iniziativa.
Scuola d’Estate 2022
IN DIALOGO CON L’INFANZIA
Relazioni e affetti nel tempo presente
ORE 9,30 - ACCOGLIENZA E SALUTO DI BENVENUTO
Alessandro Suppressa, presidente dell’Associazione culturale CRESCERE
Lorenzo Zogheri, presidente della Fondazione Caript
Gianfranco Staccioli, presidente del FITCEMEA
ORE 10,00 -INTRODUZIONE
Annalia Galardini, Associazione Crescere
Perché e come porgere ascolto all’infanzia e al diritto a una educazione di qualità
A SEGUIRE LE RELAZIONI
Emma Baumgartner, già professore ordinario di Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Università La Sapienza, Roma
Parlare con e dei bambini: linguaggi e relazioni nei servizi educativi per l’infanzia
Diana Penso, segreteria MCE, Roma
Quando l’ascolto diventa progetto: dai percorsi di cura all’apprendimento
Silvana Buono, responsabile area pedagogico-educativa, coop “La Coccinella”, Trento
Le prospettive, i desideri e le opportunità: riflessioni verso modalità ibride
ORE 12,00
IN DIALOGO PER RITROVARSI E RICONOSCERSI
ORE 12,30 - CONCLUSIONI
Sonia Iozzelli, Associazione Crescere
Pensieri in relazione
LETTURE E RACCONTI
a cura di Massimiliano Barbini, Centro culturale “Il Funaro”
ORE 15,00 /16,00
L’officina dei profumi
Laboratorio a cura del gruppo La Tiritera
IN DIALOGO CON L’INFANZIA. RELAZIONI E AFFETTI NEL TEMPO PRESENTE
Anche questo anno educativo si è concluso con difficoltà e incertezze conseguenti al lungo periodo della pandemia. Un periodo complesso per le sfide che nei contesti educativi si sono dovute affrontare, dando però prova di saper corrispondere in positivo con risorse e capacità professionali davvero straordinarie. Infatti la sfida ha preso forma vincente in virtù di energie e competenze, dedicate a sostenere la rete delle relazioni con i bambini, nel gruppo educativo, con e tra le famiglie.
Sono stati così ben accolti i recenti documenti ministeriali: Le Linee Pedagogiche per il Sistema Integrato Zerosei e gli Orientamenti Nazionali per i Servizi Educativi per L’infanzia, che hanno riacceso benefiche attenzioni verso i contesti educativi dedicati all’infanzia.
Di conseguenza riconoscere il bambino “come persona unica e irripetibile” significa assicurare sguardi, attenzioni, vicinanze con cui prende forma la relazione che orienta e sostiene il procedere in avanti di chi è parte della comunità educante.
Ecco perché il tema di quest’anno IN DIALOGO CON L’INFANZIA. Relazioni e affetti nel tempo presente.
Secondo lo stile consolidato dell’associazione CRESCERE, ”avere cura di chi ha cura”, la scuola estiva vuole contribuire alla consapevolezza del significato pedagogico di questa armonia nella crescita emotiva e cognitiva attraverso le relazioni e offrire ipotesi e strumenti operativi ai professionisti dell’educazione. Perciò di nuovo benvenuti, con l’augurio di un tempo rinnovato in modo sereno e professionalmente utile nella cornice accogliente di Villa Rospigliosi.
La mente che si apre a una nuova idea non torna mai alla dimensione precedente.
Albert Einstein
Informazioni per l’iscrizione
Quota di partecipazione € 50,00*
La quota è comprensiva della partecipazione alla attività di formazione e del pranzo previsto a conclusione del seminario.
Per la funzionalità dei lavori saranno accolte iscrizioni fino ad un massimo di 60 partecipanti (in ordine temporale di iscrizione).
Termine delle iscrizioni
Giovedì 16 giugno 2022, compilando la scheda di adesione al seguente link.
Riceverete così la conferma attraverso la mail da ognuno indicata e procedere al versamento con bonifico bancario.
Dati per il bonifico bancario
IBAN IT 17O 0867313802061000514891
Chianti Banca-BCC
Referenti & info
Annalia Galardini: annalia.galardini@gmail.com - cell. 347 3204277
Luciano Gelli: zincogelli@gmail.com - cell. 347 1681325
Sonia Iozzelli: sonia.iozzelli@gmail.com - cell. 338 4609216
*È previsto specifico attestato di partecipazione.
Piccole Bellezze
Promosso dall'Associazione Crescere e dalla Parrocchia di S. Biagio, il 18 settembre è stato presentato il progetto di valorizzazione dell'area verde pertinente alla chiesa, finanziato con il Bando della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.
Scuola d’inverno 2021
Scuola d’Inverno 2021
siamo lieti di comunicarvi che la nostra associazione intende riprendere le sue iniziative formative, sospese nel precedente anno 2020 a causa delle misure di contrasto al contagio da Covid 19.
Crescere è con voi con la Scuola D’inverno – prima edizione.
Si riparte in modalità on-line, con video-conferenze gratuite, utilizzando una piattaforma facilmente fruibile. Il programma si svolgerà nel periodo febbraio/marzo 2021: 3 videoconferenze al venerdì pomeriggio ore 17/19,30, realizzate grazie al contributo di professionisti autorevoli, esperti nel campo dell'educazione.
Di seguito il dettaglio del programma.
Saranno accolte 40 iscrizioni per ogni videoconferenza. Le iscrizioni hanno come termine ultimo il 30 gennaio 2021 ore 12.
Per informazioni rivolgersi a:
Annalia Galardini: cell. 347// 3204277
Luciano Gelli: cell. 347//1681325
Sonia Iozzelli: cell. 338//4609216
Email asso.crescere@gmail.com
Risorse e sfide dell’educazione oggi
FEBBRAIO - MARZO 2021
PROGRAMMA
Venerdì 19 Febbraio ore 17:00 - 19:30
Saper essere: l'essenziale per educare
Coordina
Sonia Iozzelli
Introduce
Alessandro Suppressa
Presidente di Crescere
Intervengono
Clara Silva, Università di Firenze
Una scuola di tutti e di ciascuno
Antonietta Nunnari, Gruppo nazionale nidi infanzia
Vicinanza: Tenere l'altro nella propria mente oltre che nel cuore
Silvia Iaccarino, Percorsi formativi 0-6
Aver cura di sè come valore professionale
Venerdì 5 Marzo ore 17:00 - 19:30
Valorizzare i saperi e nutrire le relazioni
Coordina
Roberta Beneforti
Intervengono
Barbara Ongari, Università di Trento
I bambini sono persone
Marcella Dondoli, Pedagogista e formatrice
Lo sguardo sul sistema di relazioni intorno al bambino
Maria Antonietta Ungaro, Psicopedagogista e formatrice
Il piacere della relazione a sostegno dei processi di apprendimento
Venerdì 19 Marzo ore 17:00 - 19:30
Coltivare l'etica dei luoghi
Coordina
Annalia Galardini
Intervengono
Antonio Di Pietro, Ludopedagogista
Giocare con niente
Diana Penso, Movimento Cooperazione Educativa
La qualità per definire uno spazio buono
Daniela Ghidini, Comune di Torino
Come la natura ci interpella in quanto educatori
Con il patrocinio di:
Università degli Studi di Firenze
Con la collaborazione di
Giunti-Scuola
I bambini e l’arte
I bambini e l'arte
Laboratorio a cura dell'Associazione Crescere nell'atrio del Museo Marini.
Terzo incontro sul tema Sopravvivere all’adolescenza
Sopravvivere all’adolescenza
Sopravvivere all'adolescenza
Dalla mente dell’adolescente alle dinamiche familiari
Due incontri con i genitori
mercoledì 6 e 20 novembre 2019, ore 21.00
c/o Sala Riunioni Soci Coop
Viale Adua, Pistoia
I due grandi problemi dell’adolescenza sono: trovarsi un posto nella società e, allo stesso tempo, trovare se stessi
Bruno Bettelheim, psicanalista e scrittore
Ti rendi conto che i tuoi figli stanno crescendo quando smettono di chiederti da dove vengono e si rifiutano di dirti dove vanno
Patrick Jake O’Rourke, allenatore di baseball
In una società come quella odierna, priva di opportunità di scambio, è fondamentale avere occasioni e luoghi per approfondire le modalità di relazione con i figli, nonché socializzare i dubbi – ma anche le risorse – che ogni genitore si trova a vivere nella quotidianità.
TEMI DEGLI INCONTRI
La famiglia “adolescente”
Roberta Balzano
Psicologa e psicoterapeuta
Genitori e adolescenti, sfide e opportunità
Filippo Corsini
Psicologo e psicoterapeuta
La mente adolescente
Giovanni Squitieri
Psicologo e psicoterapeuta, specialista in Neuropsicologia dell’età evolutiva
I genitori potranno interagire con gli esperti ponendo anche quesiti scritti, ai quali sarà data risposta nell’incontro previsto per il 20 novembre.
L’ingresso è gratuito.
È preferibile la prenotazione.
Viaggio studio a Trento e Bolzano
Viaggio studio a Trento e Bolzano
29-30-31 marzo 2019
PROGRAMMA
Venerdì 29 marzo
Ore 15.30
Partenza con bus Maresca Viaggi, davanti al deposito del COPIT Pistoia, via Ciliegiole.
Ore 16.00
Fermata nell’area di servizio Firenze Nord davanti al The Gate Hotel e proseguimento del viaggio per Trento.
Ore 20.00
Arrivo e sistemazione nelle camere dell’Hotel America nel centro storico di Trento.
Cena libera
Sabato 30 marzo
Visita ai servizi educativi gestiti dalla Cooperativa LA COCCINELLA
Ore 9.00
Nido d’infanzia Melograno di Civezzano (TN)
Incontro sul tema Dentro e fuori, in dialogo.
A seguire
Nido d’infanzia Martignano dI Maderno (TN)
Incontro sul tema Bambini e materiali.
Ore 13.00 Pranzo libero
Nel pomeriggio alla scoperta del MuSe e altro.
Domenica 31 marzo
Ore 9.00
Partenza per Bolzano.
Ore 10.30
Visita guidata al Museo della Scuola.
Pomeriggio in libertà fino alle ore 16.00
Ore 16.30
Partenza per il ritorno a Pistoia. Arrivo previsto in prima serata.
Info:
Sonia Iozzelli, 338 4609216
Anna Lia Galardini, 347 3204277
Hotel America, 0461 983010
Ascolta: c’è una storia dedicata a te
ASCOLTA: C'È UNA STORIA DEDICATA A TE
venerdì 14 dicembre presso Museo del Ricamo con Alga Giacomelli.
Ascoltare le parole come risorsa
Ascoltare le parole come risorsa
Pistoia, novembre-dicembre 2018
Incontri dedicati a genitori, insegnanti e a tutti coloro che credono nel valore dell’educare
Programma
Venerdì 16 novembre
Ore 17 - Libreria Lo Spazio
LE PAROLE E L’ESPERIENZA
Conversazione con Luisa Lauretta, Psicologa clinica Letture di Massimiliano Barbini
Martedì 4 dicembre
Ore 17 - Centro Culturale Il Funaro
ASCOLTARE PAROLE CHE RACCONTANO MONDI
Conversazione con Pietro Clemente, Antropologo Letture di Massimiliano Barbini Ore 19 - Caffetteria Il Funaro Aperitivo con buffet, è gradita la prenotazione
Venerdì 14 dicembre
Ore 16,30 - Museo del Ricamo
ASCOLTA: C’È UNA STORIA DEDICATE A TE
La racconta Alga Giacomelli, Associazione Crescere Questo incontro è rivolto ai bambini fino a 10 anni
Info:
Luciano Gelli, 347 1681325
Sonia Iozzelli, 338 4609216 E-mail: sonia.iozzelli@gmail.com
“Noi siamo le parole che ci diciamo gli uni con gli altri“ - Luigina Mortari
Visita alla Casa di Zela
Visita alla Casa di Zela
13 ottobre 2018
Scuola d’Estate 2018
Scuola d’Estate 2018
Relazioni Affetti Emozioni
Giornate di alta formazione – 8° edizione
28-29-30 Giugno 2018
Pistoia, Villa Rospigliosi
Via Santomoro, 51- Candeglia
Scarica la scheda di partecipazione
Perché una scuola d’estate?
La scuola d’estate intende offrire ai partecipanti un contributo di sintesi di alcuni fra i molti percorsi di ricerca sull'educare oggi. Il tema di questo anno fa riferimento agli aspetti che caratterizzano la crescita emotiva e affettiva dei bambini e dei ragazzi. Le emozioni rappresentano la prima esperienza che i bambini fanno del mondo e delle relazioni con le persone che li circondano. Attraverso le emozioni essi danno forma ai propri pensieri, agli apprendimenti, ai legami affettivi, al proprio percorso di crescita. La qualità dello sviluppo è influenzata dal modo in cui i bambini apprendono fin dai primi anni ad affrontare le proprie emozioni e dalla qualità dei loro legami affettivi. Per questo è importante che i genitori e gli educatori siano capaci di ascoltare e comprendere le emozioni e i sentimenti dei bambini per aiutarli a definirli. L'educazione, la scuola, il sistema formativo debbono quindi interrogarsi sulle dimensioni relazionali che caratterizzano il vivere insieme per garantire ai bambini e ai ragazzi le opportunità per strutturare in ogni persona l'identità e l'autonomia individuale, indispensabili nei nuovi contesti globali, in sempre più rapido cambiamento.
Secondo lo stile consolidato dell'Associazione CRESCERE, a interventi teorici e di orizzonte ampio, collocati di mattina nelle riunioni plenarie, si accompagneranno laboratori interattivi pomeridiani, più specializzati e dialogati in cui, suddivisi per gruppi di interesse, i partecipanti si confronteranno con esperienze concrete di innovazione educativa.
PROGRAMMA
Giovedì 28 Giugno
Ore 8.45 - Accoglienza e saluti di benvenuto
Alessandro Suppressa, Presidente dell’associazione CRESCERE
Luca Iozzelli, Presidente della Fondazione CARIPT
Emilia Passaponti, Riviste Giunti-Scuola
Ore 9.00 - Relazioni
Il ruolo dell'adulto nella regolazione emotiva-affettiva. IL progetto DREAM
Clara Silva, Università di Firenze
Pensare le emozioni sentire i pensieri
Luigina Mortari, Università di Verona
Percorsi per imparare le emozioni
Anna Oliverio Ferraris, Università di Roma
Ore 13.00 - Pausa pranzo
Ore 14.30 - Relazione
Suggestioni per un teatro infantile luogo di finzione e di emozione:
un luogo vero e falso fino in fondo
Chiara Guidi, Regista teatrale
a seguire
LABORATORI INTERATTIVI DI APPROFONDIMENTO
Venerdì 29 Giugno
Ore 9.00 - Apertura dei lavori
Sonia Iozzelli, Associazione Crescere
Ore 9.30 - Relazioni
Relazioni ed affettività: come i bambini imparano ad esprimere le emozioni
Marco Chistolini, Psicologo
“Esprimere" o "agire" le proprie emozioni?
Luisa Lauretta, Direttrice di Psicologia e Scuola- Giunti
In dialogo… idee, proposte, commenti
Ore 13.00 - Pausa pranzo
Ore 14.30 - Relazione
LABORATORI INTERATTIVI DI APPROFONDIMENTO
Sabato 30 Giugno
Ore 9.00 - Apertura dei lavori
Anna Lia Galardini, Associazione CRESCERE
Ore 9.30 - Relazioni
Incontrare il bambino e il suo mondo vitale
Chiara Sità, Università di Verona
Le emozioni: un dono o una minaccia? Un approccio in una nuova prospettiva filosofica.
Sandra Benedetti, Pedagogista, counsellor familiare
In dialogo… idee, proposte, commenti
Letture e racconti a cura di Massimiliano Barbini, Centro culturale IL FUNARO
LABORATORI INTERATTIVI DI APPROFONDIMENTO
LABORATORIO 1
La biblioteca dei sentimenti
Coordina Manuela Trinci, Associazione Crescere
Giovedì 28 giugno
Manuela Trinci e Massimiliano Barbini
Silenzi e voci: vivere le emozioni.
Paolo Sarti, pediatra
Cogliere le differenze
Venerdì 29 giugno
Alga Giacomelli, esperta di letteratura per l’infanzia
I sentimenti dei bambini
Tania Mariotti, Alice Salvadori, Cooperativa Indaco
Emozioni in viaggio: educatori e genitori tra albi illustrati e narratività
LABORATORIO 2
Alfabeti emozionali
Coordina Romina Nesti, Università di Firenze
Giovedì 28 Giugno
Enrica Ciucci, Andrea Baroncelli - Università di Firenze
Le connessioni emotive degli educatori
Roberta Giommi, psicoterapeuta
La stanza degli affetti
Venerdì 29 giugno
Silvana Buono, Coordinatrice pedagogica - Cooperativa La Coccinella,Trento.
Tutto il resto è noia:storie di un'emozione poco di moda
Beatrice De Biasi, psicoterapeuta infantile
La nostalgia, lacrime che risanano
LABORATORIO 3
Benessere e apprendimento
Coordina Antonio Di Pietro, CEMEA Toscana
Giovedì 28 Giugno
Maurizia Butturini, pedagogista- Rivista "Scuola dell'infanzia"
Gesti rari, gesti di ogni giorno- Contesti e vissuti pensati per stare bene insieme.
Giovanna Tambasco, EbiCo-Spin Off Accademico, Università di Firenze
Dall'empatia alla prosocialità: promuovere comportamenti di aiuto nei confronti delle vittime di bullismo.
Venerdì 29 giugno
Marcella Dondoli, pedagogista, Empoli
Sentire le emozioni, conoscere se stessi, ascoltare i bambini
Paola Caselli, Università di Firenze
Il sentimento della mancanza e della perdita nei libri per bambini.
Scarica la scheda di partecipazione
Informazioni per l’iscrizione
Termine delle iscrizioni: Giovedì 21 Giugno 2018, compilando la scheda di adesione, disponibile al seguente link
Quota di partecipazione € 130,00*
La quota è comprensiva della partecipazione alla attività di formazione e dei pasti previsti nelle tre giornate.
La quota deve essere corrisposta tramite bonifico bancario o direttamente ai referenti dell’Associazione Crescere.
Qualora la partecipazione fosse parziale la quota è di € 60,00
*Sono previste agevolazioni per gli studenti universitari e per i possessori di Carta ILA Pistoia.
Al termine delle giornate di formazione viene rilasciato l’attestato di partecipazione.
Dati per il bonifico bancario:
IBAN IT Chianti Banca
IT17O0867313802061000514891
REFERENTI & INFO
Luciano Gelli: mail zincogelli@libero.it cell. 347.1681325
Sonia Iozzelli: mail sonia.iozzelli@gmail.com cell. 338.4609216
Per la funzionalità dei lavori saranno accolte iscrizioni fino ad un max di 100 partecipanti.
"I sentimenti sono parte così essenziale dell'esistenza che permeano l'intero flusso della vita della mente e colorano della propria qualità ogni momento dell'esperienza,ogni atto del pensiero: il percepire come il deliberare, il congetturare come il ricordare."
(Luigina Mortari)
Con il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia
Con il patrocinio di:
Università degli Studi di Firenze
In collaborazione con
Giunti-Scuola
Saperi Aperti
Cemea Toscana
Alle radici dei servizi per l’infanzia a Pistoia. Ricordare Renzo Bardelli
Alle radici dei servizi per l'infanzia a Pistoia.
Ricordare Renzo Bardelli
5 maggio 2018, ore 16, Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia
“Alle radici dei servizi per l'infanzia a Pistoia. Ricordare Renzo Bardelli”, è il tema dell'incontro che si svolgerà sabato 5 maggio, alle ore 16, nella Sala Maggiore del Palazzo Comunale di Pistoia. Organizzato dall'Associazione Crescere, con il patrocinio del Comune di Pistoia, l'incontro intende ripercorrere la storia dei servizi comunali per l'infanzia a partire dall'impegno di Renzo Bardelli, scomparso il 2 marzo scorso.
Dopo i saluti del sindaco Alessandro Tomasi interverranno Franco Cambi (Università di Firenze) e Ezio Menchi (Associazione Crescere). Sono inoltre in programma contributi di Luigi Bardelli, Aldo Carlo Cappellini, Anna Lia Galardini e Alga Giacomelli. L'incontro è coordinato da Alessandro Suppressa, presidente dell'Associazione.
Assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Pistoia dal 1966, Renzo Bardelli fu artefice di un investimento nei servizi scolastici e per il diritto allo studio che aveva pochi uguali in Italia. Un impegno che continuò da sindaco dal 1976 al 1982. Per l'esperienza maturata nel settore, Bardelli era diventato un esperto in campo nazionale di legislazione sull'edilizia scolastica.
Viaggio studio a Torino
Viaggio studio a Torino 16/17 marzo 2018
PROGRAMMA
PRIMO GIORNO Venerdì 16 marzo
Ore 06.30
Partenza da Pistoia con bus riservato davanti ex Breda
Pranzo libero (durante il viaggio)
Ore 13.00 /13,30
Accoglienza dei partecipanti nei servizi educativi scuola e/o nido. I
partecipanti si divideranno in 4 gruppi e visiteranno 4 servizi diversi
Ore 13,00/15,30
Incontro con una rappresentanza del personale educativo e del
Responsabile pedagogico e visita al servizio
Ore 16,00
Ritrovo al Centro di Documentazione in Corso Francia per i saluti istituzionali e un confronto con alcuni rappresentanti del Coordinamento Pedagogico :“I servizi di Torino: storia e attualità, punti
forti e criticità che stiamo affrontando”
A seguire: cena al Ristorante Snodo - una location post-industriale con un’atmosfera molto europea e internazionale - probabili eventi artistici
Serata libera in centro
SECONDO GIORNO Sabato 17 marzo:
Colazione in Hotel
Ore 9.30
Visita dell’intero gruppo a due strutture, in ciascuna: incontro con una rappresentanza del personale educativo e del Responsabile Pedagogico
Ore 13.30
Appuntamento alla Mole (si pranza anche lì, per chi vuole, altrimenti ognuno pranza dove vuole in centro)
Ore 14.30
Appuntamento alla Mole Visita al Museo del Cinema
Ore 17.00
Partenza per Pistoia Cena libera (durante il viaggio)
Arrivo previsto entro la mezzanotte
Altri Musei e mostre interessanti per chi voglia andare per conto proprio :
Museo Egizio, GAM: mostra di Guttuso, Storico Museo della Resistenza, The Art of the Brick: mostra LEGO alla Promotrice delle Belle Arti, Accademia delle Scienze, “L’infinita curiosità” Un viaggio nell’universo in compagnia di Tullio Regge.
Prima di partire sarebbe ottima una “Merenda Sinoira”, tipica usanza piemontese: Convitto Cafè, Via S. Francesco da Paola, 8, oppure una “merenda” in qualche caffè storico.
Quota di partecipazione 130,00 euro (Camera doppia)
La quota deve essere versata tramite bonifico bancario entro il 24 febbraio 2018
La quota comprende: il viaggio in bus privato e il pernottamento in hotel tre stelle LE PETIT HOTEL B/B con prima colazione
Non comprende: pasti e/o ingressi ai musei o altro
Supplemento camera singola.
Scarica la scheda d'iscrizione
Scuola d’estate 2017 – Matematica!
Pistoia, 30 Giugno 2017
Scuola d'estate
Competenze linguistiche ed educazione matematica
Sintesi Scuola d’Estate 2017
Educare - Modelli e pratiche a confronto
http://www.associazionecrescere.it/singolo_articolo.html/222
Report a cura di S. Chipa, L.Orlandini, E. Morini, L. Parigi, F. Rossi, A. Sofia.
Settima edizione della Scuola d’estate organizzata dall’associazione Crescere in collaborazione con Giunti Scuola.
Educare tra Novecento e Duemila: modelli a confronto
Franco Cambi, professore ordinario Pedagogia generale Università di Firenze.
La relazione di Cambi è una sintesi sulla storia della pedagogia del ‘900, definito “secolo dell’educazione” (anche delle “educazioni”) per la riflessione che si è sviluppata intorno alla pedagogia e “secolo della scuola” per l’impatto che essa ha avuto nella riduzione dell’analfabetismo e come agente di cambiamento sociale.
Cambi ha ricordato i principali cardini teorici del secolo dell’educazione:
- l’attivismo pedagogico di Dewey (inizi del XX° secolo) e dei suoi numerosi epigoni che hanno dato vita a pratiche differenti, tutte però centrate sul metodo dell’indagine scientifica come base per una educazione alla democrazia
- Il cognitivismo degli anni ‘50 e ‘60 attribuisce alla pedagogia lo statuto di scienza della formazione intellettuale per un soggetto nutrito di sapere scientifico da applicare alla vita sociale
- La pedagogia critica, che nasce negli anni ‘50 ma vede la sua piena affermazione con il movimento del ‘68 e pone al centro dell’educazione la relazione cooperativa, dopo aver attraversato una stagione di critica radicale alla scuola come apparato di potere e di Stato (Althusser) e come esercizio di autorità (Illich).
Nella sua relazione C. individua anche le figure centrali del pensiero pedagogico novecentesco, di cui le pedagogie attuali sono eredi:
- Maria Montessori è alla base di una visione dell’educazione “cosmica” che anticipa i temi dell’ecologia,
- John Dewey che attribuisce alla scuola la formazione del cittadino democratico
- Jerome Bruner che, almeno nel suo lavoro iniziale, contesta a Dewey la centralità della funzione politica della scuola e la rappresenta come luogo della formazione tecnico-scientifica fin dalla prima infanzia e per questa ragione si dedica a studi sull’apprendimento delle scienze sperimentali ispirati all’epistemologia genetica di Piaget.
Cambi sottolinea l'importanza di conoscere la scienza per riuscire a governare la tecnica, che è un’opportunità, ma che può diventare una minaccia per l’umano: su questo ricorda gli studi sul tema del post-umano e la media education, nonché la svolta dello stesso Bruner, che negli ultimi anni del suo lavoro ha riconosciuto i limiti e l’unilateralità del suo pensiero pedagogico.
Cambi presenta infine come tentativo di sintesi il pensiero di Edgard Morin, teorico della complessità, e gli apporti all’educazione del pensiero Bauman, Popper e Rorty. Di Richard Rorty ricorda la teoria sul soggetto e sulle sue capacità:
Un soggetto siffatto richiede, per vivere, una società liberale, orientata in senso individualista, consapevole della propria contingenzae della propria finitezza, all’interno della quale ciascuno è sorretto dall’ironiae dalla solidarietà. Ironia che è dubbio e disincanto. Solidarietà che è consapevolezza ed esternazione del proprio dolore. Infatti mostrare il proprio dolore nel privato e nel pubblico per fissarlo come esperienza comune contribuisce alla percezione di un senso di appartenenza e alla nascita di un’etica sociale.
Romano, Emilia. "Conoscenza e etica in Richard Rorty." Studi sulla Formazione 14.1 (2011): 91.
La pedagogia dell’ascolto
Carla Rinaldi, Presidente della Fondazione Reggio Children
Carla Rinaldi è stata una delle collaboratrici di Loris Malaguzzi, pedagogista che ha ideato l’approccio didattico noto come Reggio Children Approach e dagli anni ‘70 collabora con i servizi educativi pistoiesi - Tuscany Approach.
Rinaldi racconta le origini del modello Reggio che nasce dal pensiero pedagogico di John Dewey e dal principio che il bambino è un soggetto portatore di diritti in una società democratica; ricorda l’apporto che Jerome Bruner ha dato allo sviluppo del modello Reggio, partendo dall’osservazione delle pratiche e dallo spazio che i bambini hanno trovato per fare dell’apprendimento un processo di ricerca autonoma: imparare a imparare.Ricorda infine il progetto politico della città di Reggio che ha scelto di investire sui bambini e sull’educazione come esperienza di comunità (Freire).
Nell’approccio di Reggio, il bambino è un soggetto che ha delle competenze e che è considerato come protagonista dei ropri processi di apprendimento. Il curricolo che viene proposto non è interamente programmato, ma emerge dalle domande dei bambini, dalle loro ricerche e il docente ha il compito di creare situazioni che stimolino questa ricerca.
La documentazione svolge un ruolo centrale in questo modello: per poter predisporre situazioni di apprendimento significative è infatti importante imparare ad osservare i bambini e rendere visibile il processo di apprendimento attraverso foto, video. La documentazione è una risorsa per l’osservazione che in questo caso ha una funzione soggettiva, che aiuta il docente a decidere cosa fare. Per far comprendere meglio il valore di questa risorsa, Rinaldi ha mostrato e commentato alcuni estratti dalla documentazione “Diario di Laura” del 1983: un diario fotografico sulle esperienze di esplorazione e di apprendimento di una bambina di un anno al nido.
La documentazione è una risorsa per l’ascolto attivo, “visibile” dice Rinaldi (Rinaldi, Carla. L'ascolto visibile. Comune, 1999.), che consente di cogliere le peculiarità di ogni bambino e individuarne le zone prossimali di sviluppo.
Nel modello di Reggio, la documentazione è “ricerca delle tracce di apprendimento che il bambino, e conseguentemente l’insegnante, attuano insieme[..] essa è apprendimento sull’apprendimento del bambino”.
Malaguzzi affermava che la documentazione deve rendere visibile il presupposto alla base del modello Reggio Children - il bambino è un soggetto competente - e chiedeva agli insegnanti di raccontare, attraverso i documenti, l’immagine che gli insegnanti avevano di questa competenza. La documentazione dunque non è, in questo contesto, la raccolta di dati di un’osservazione scientifica, ma una presa di posizione, un atto di responsabilità dell’insegnante verso il bambino e di condivisione con gli altri. Sulla base di questo presupposto Malaguzzi invitava gli insegnanti a fare fotografie, registrare video, prendere note, attività che oggi viene svolta da figure dedicate nelle scuole di Reggio.
La documentazione, dice Rinaldi, è sempre orientata da una domanda, anche se non ha i caratteri dell’osservazione scientifica. Nel caso dell’esempio proposto, la docente incaricata di documentare aveva l’obiettivo di registrare i comportamenti che manifestavano la competenza del bambino, la sua relazione con gli oggetti e con lo spazio, che proprio in quegli anni Malaguzzi iniziava a studiare nella sua funzione di “terzo educatore”. La documentazione serve a visualizzare anche la “teoria dei cento linguaggi” con la quale Malaguzzi riconosce ai bambini capacità comunicative molto avanzate anche prima di acquisire la padronanza del linguaggio verbale.
Educazione dalla nascita come aiuto alla vita
Maria Giovanna Iavicoli - Centro Nascita Montessori di Roma
Il Centro Nascita Montessori nasce nel ‘47-‘48 come scuola di formazione per la cura e l’assistenza del/al neonato e come risposta alla necessità di comprendere come il neonato acquisisca le competenze per muoversi nel mondo extrauterino.
Lo strumento di studio e di ricerca principale è quello dell’osservazione dei tempi, dei ritmi e delle richieste del bambino che danno conto da subito di individualità anche molto diverse.
I contenuti e le modalità con cui questi vengono proposti sono nel rispetto dei ritmi e dei tempi del bambino. L’adulto deve farsi da parte e lasciare che il bambino esplori liberamente il mondo che lo circonda, ovviamente in ambiente appositamente preparato, sicuro e stimolante. Caratteristiche sono l'importanza attribuita all’aspetto sensoriale, lo studio del movimento spontaneo e lo sviluppo dell’abilità manuale come strumento di conoscenza.
Tra i principali riferimenti:
- Emmi Pikler: Per una crescita libera. L'importanza di non interferire nella libertà di movimento dei bambini fin dal primo anno di età, Cortina, Torino 2010
- Elinor Goldschmied: Persone da 0 a 3 anni, crescere e lavorare nell'ambiente nido,” il cestino dei tesori”, Ed. Junior, Bergamo 1997
La povertà educativa in italia:azioni del Miur per risalire la china
Marco Rossi Doria, Consigliere del Ministro dell’Istruzione
La relazione di Rossi Doria è una lettura ragionata di alcuni dati sulla povertà educativa in Italia che ha lo scopo principale di mettere in luce la complessità di un fenomeno che è oggetto di banalizzazione e semplificazione. Questa lettura è svolta dal punto di vista delle politiche pubbliche e basa la sua lettura dei fenomeni sui dati quantitativi raccolti da più fonti.
Gli investimenti sulla povertà educativa e contro la dispersione scolastica sono stati efficaci nelle scuole e nei territori che funzionavano già, nelle quali già c’era la capacità di gestire i fondi. In altri territori, quelli che maggiormente avevano necessità di contrastare i fenomeni, gli investimenti non hanno avuto un ritorno positivo e, secondo Rossi Doria, su questo esito ha inciso di più la mancanza di competenza nella gestione, delle irregolarità e della corruzione.
L’abbandono scolastico, ricorda R.D., è uno dei problemi principali e storici della scuola italiana, già lucidamente inquadrato dalla Lettera a una professoressascritta dagli alunni di Don Milani, a Barbiana, nel 1967. “Il fatto che il sistema scolastico perda un numero elevato di bambini e ragazzi ci dice qualcosa della società, ci dice qualcosa del sistema scolastico anche per i ragazzi che non perde.” dice Rossi Doria. E in pedagogia lo studio della difficoltà è importante per capire il sistema.
La scuola è una realtà molto complessa, afferma RD, e per questa ragione per comprenderla meglio è utile usare i paradigmi della complessità.
Il primo dato di contesto che RD ha offerto alla riflessione è sul progressivo invecchiamento della popolazione (indice di vecchiaia): bambini e ragazzi sono in molti casi circondati da quattro nonni viventi, da parenti e amici adulti senza figli. Negli ultimi anni l’indice di vecchiaia è aumentato. Con buona probabilità, secondo RD, sono al centro dell’attenzione e la scuola è il primo contesto di esperienza dove questa attenzione deve essere condivisa con altri. Per questo il passaggio dal contesto familiare al contesto scolastico per molti bambini è vissuto in modo traumatico.
Riferimento al rapporto Stiglitz(che misura la povertà educativa)- what we measure affects what we do & what we don't measure affects what we don't do - (2009, Stiglitz-Sen-Fitoussi, Report by the Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress), per sottolineare l’importanza di definire indicatori adeguati a indagare un fenomeno così complesso. In Stiglitz è ad esempio contenuto questo dato: il 14,3% di ragazzi fino ai 25 anni non hanno in tasca nè un diploma nè una qualifica professionale (sono early school leavers); nel 1934 eravamo al 34%). L’Europa ci dice di stare al di sotto del 10%: le zone in Italia che hanno risultati migliori sono il Veneto, l’Emilia Romagna e Bolzano. Nel Centro Italia si sta meglio (17,3% contro il 20,8% del Nord e il 27,6% del Sud). Secondo i dati OCSE /PISA se un bambino ha frequentato la scuola dell’infanzia ha più probabilità di imparare bene a leggere e a scrivere. I bambini che vivono in Calabria in povertà assoluta sono â…“ del totale dei bambini in povertà assoluta presenti in italia.
Si deve tener conto non solo di indicatori economici come il PIL o il KPI (Key Performance Indicator), l’indice di povertà assoluta/relativa, ma anche di indicatori che tengano conto del benessere individuale nelle sue diverse dimensioni. Ad esempio il calcolo BCFN (Barilla Center for Food and Nutrition) che misura il livello di benessere delle persone in un gruppo selezionato di Paesi sviluppati attraverso un indice multidimensionale costruito intorno a 7 parametri: materiale, psico-fisico, educativo, lavorativo, sociale, ambientale, politico https://www.barillacfn.com/m/publications/pp-misurazione-benessere-persone.pdf
Quando tutti gli indicatori vanno nella stessa direzione (nel caso in oggetto, negativa), allora il dato sulla povertà educativa è certo.
C’è una corrispondenza tra povertà educativa e povertà nel Mezzogiorno e nelle periferie delle medie e grandi città laddove si sta disgregando anche il senso di comunità territoriale. Save the Children nel 2014 ha elaborato un Indice di Povertà Educativa (IPE) http://www.saluteinternazionale.info/wp-content/uploads/2014/11/Lampada.pdfal cui studio ha partecipato anche RD. L’IPE ci dice che in Italia siamo migliorati dall’inizio del '900, poi c’è stato uno stop dagli anni '80 in avanti. L’ IPE prende in considerazione i seguenti 14 fattori:
- Copertura dei nidi e servizi integrativi pubblici
- Classi a tempo pieno nella scuola primaria
- Classi a tempo pieno nella scuola secondaria di primo grado
- Istituzioni scolastiche principali con servizio mensa
- Scuole con certificato di agibilità/abitabilità
- Aule connesse ad internet
- Dispersione scolastica
- Bambini che sono andati a teatro
- Bambini che hanno visitato musei o mostre
- Bambini che hanno visitato monumenti o siti archeologici
- Bambini che sono andati a concerti
- Bambini che praticano sport in modo continuativo
- Bambini che utilizzano internet
- Bambini che hanno letto libri
Considerando questa situazione risulta necessario ripartire dall’affermazione di Don Lorenzo Milani “non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali tra diseguali” e sviluppare un’idea ricca di equità capace di superare l’offerta standardizzata e di considerare dimensioni forti, dimensioni deboli, dimensioni inesplorate. Del resto lo dice anche la Costituzione Italiana, all’articolo 3 comma 2 “E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
La relazione si conclude con l’elenco di quelle che possono essere definite come le condizioni minime necessarie per assicurare lo sviluppo individuale (secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità):
- avere almeno un adulto di riferimento
- aver sviluppato il senso del limite che consente di strutturare e gestire il superio
- aver appreso le competenze irrinunciabili di cittadinanza (che sono più del saper leggere, scrivere e far di conto)
- avere capacità relazionali ed empatiche
- saper chiedere aiuto.
La comunità come scuola
Giancarlo Paba - Urbanista, Università degli Studi di Firenze
Parla di “ingiustizia spaziale” che si aggiunge agli altri indicatori negativi elencati da Rossi Doria. Fa riferimento al lavoro della Fondazione Michelucci e al concetto di “città dei differenti”.
Sottolinea che non viene data la giusta importanza agli spazi di incontro e di relazione, per cui si tende a ridurre lo spazio (anche l’edificio scuola) a qualcosa di facile da gestire e da ordinare (così come negli ospedali, nei manicomi…). Lo spazio invece favorisce le relazioni, perché i bambini non sono pazienti ma im-pazienti.
Due visioni diverse dell’organizzazione dello spazio come quella di Renzo Piano e di Giovanni Michelucci: il primo che suggerisce grandi stanze e quasi totale assenza di corridoi, se non funzionali al passaggio e il secondo che sposta il centro dello svolgersi delle attività nei corridoi ampi e luminosi.
Sono due prospettive che ampliando lo sguardo comprendono anche l’intero edificio/sistema scuola: la scuola come spazio protetto, che si recinge, si separa e si isola dall’ambiente circostante vs una scuola aperta, intesa come tessitura di sentieri e di strade, una città che si fa aula, spazio aperto alle relazioni, relazioni transcalari tra differenti ambiti sociospaziali.
Tra i principali riferimenti citati:
Colin Ward, Anthony Fyson, 1973 - Streetwork: the exploding school
Patrick Geddes, urbanista e sociologo inglese: sostenne la necessità dell'integrazione di varie discipline per la conoscenza dei fenomeni urbani e a questo scopo fondò nel 1895, a Edimburgo, la Outlook Tower, laboratorio di ricerca, osservatorio e museo dei fenomeni sociali e fisici della città.
I LABORATORI
Durante le giornate di formazione si sono svolti tre laboratori. Di seguito
- Un’altra scuola è possibile coordinato da Anna Lia Galardini, Associazione Crescere
- I classici della letteratura per l’infanzia coordinato da Manuela Trinci, Associazione Crescere
- L’officina dei saperi scientifici a cura di Emanuela Colombi (in sostituzione di Lara Albanese) Associazione Googol http://www.googol.it/googol/chi_siamo_presentazione.html
L’officina dei saperi scientifici
A cura di Emanuela Colombi.
Colombi è insegnante di Matematica e Fisica in un scuola secondaria di II grado e dal 1999 fa parte dell’associazione Googol, associazione culturale per la diffusione e divulgazione di cultura scientifica. Il laboratorio è stato dedicato alla didattica delle scienze prevalentemente per le scuole dell’infanzia e primaria. Prima di iniziare le attività, Colombi ha delineato uno scenario problematico: la cultura scientifica media dei ragazzi e degli adulti è molto bassa. Si vende molta editoria scientifica, segno forse che i genitori percepiscono la necessità di una buona formazione scientifica, eppure c’è un momento in cui il bambino smette di essere uno “scienziato naturale” curioso, interessato all’esplorazione, alla ripetizione degli esperimenti, e perde la capacità di fare domande e a scuola comincia a porsi il problema di ritrovare, tra le proprie conoscenze, la risposta corretta per ottenere una buona valutazione. Colombi, senza la pretesa di voler dare risposte esaustive, si sofferma sulle domande “chiuse” che spesso vengono rivolte agli studenti e la cui risposta non ha molto a che vedere con la pratica dell’indagine scientifica. Gli esperimenti suggeriti nel laboratorio sono diretti a rinforzare nei bambini, anche piccoli, la disposizione all’osservazione razionale della realtà.
Nella prima giornata sono stati presentati alcuni semplici esperimenti sul galleggiamento per la comprensione del principio di Archimede. I partecipanti hanno sperimentato il galleggiamento in acqua dolce e in acqua salata di corpi differenti: un’arancia, una patata, un uovo e un pezzo di pongo da modellare. Nel corso dell’esperimento è stato proposto di variare la quantità di sale per fare osservare ai bambini il fenomeno dell’equilibrio di saturazione di un sistema.
Il secondo gruppo di esperimenti è stato dedicato al peso dell’acqua e sono stati realizzati utilizzando un contenitore per sottovuoto. Colombi si è soffermata, in questo caso, sulla necessità di far familiarizzare i bambini con i materiali, ad esempio la pompa per il sottovuoto e il contenitore, e di farne esplorare il comportamento - apertura e chiusura, meccanismo della valvola - per poi poter apprezzare il cambiamento che avviene quando l’aria viene aspirata (il contenitore non si apre più). Questa esplorazione funziona molto bene anche come “tecnica di ingaggio” - engagement.
Il terzo esperimento proposto ha riguardato la tensione superficiale. L’esperimentoè stato realizzato utilizzando del borotalco, del sapone per i piatti e acqua. L’esperimento è una buona base di partenza anche per lavorare sul tema dell’ecologia perché consente di approfondire l’inquinamento da tensioattivi dei corsi d’acqua e degli stagni.
Alcuni aspetti nodali del metodo
La formulazione di ipotesi da parte dei bambini è il momento centrale del laboratorio: devono essere stimolati a dare una loro spiegazione del fenomeno e ogni ipotesi deve essere accettata per poter sviluppare inclusione e per creare un atteggiamento scientifico. Anche le ipotesi apparentemente più lontane dunque- ad esempio, la spiegazione che il coperchio sia trattenuto da un magnete nell’esperienza sul sottovuoto- sono di fondamentale importanza per far partecipare i bambini al processo.
Il laboratorio è difficilmente programmabile, progettabile in ogni dettaglio. Se da un lato lo stimolo deve essere controllato, legato ad un oggetto di conoscenza specifico, le domande e le ipotesi dei bambini richiedono agli insegnanti grande conoscenza e flessibilità e anche di avere a disposizione una buona quantità di materiali - sostanze, materiali, contenitori - per sviluppare sul momento verifiche sperimentali o altre situazioni di stimolo. Anche la progettazione curricolare consegue a questa flessibilità: il laboratorio, per molti aspetti, sviluppa un curricolo emergente.
Colombi ha suggerito di curare in modo particolare il lessico durante lo svolgimento degli esperimenti con i bambini lasciando che ogni tanto si confrontino anche con il lessico specialistico per acquisire familiarità; non è necessario, con i più piccoli, che ci sia l’acquisizione del significato, ma è bene che si inizi a formare un’associazione tra i fenomeni e le parole difficili delle scienze, a dare nomi alle cose, per non banalizzare eccessivamente il lavoro del laboratorio. Colombi ha infine suggerito la lettura di Lezioni di Marie Curie. La fisica elementare per tutti, di di Isabelle Chavannes, Dedalo,2016 che recupera gli appunti da un’esperienza didattica con i bambini della scienziata polacca.
Un’altra scuola è possibilecoordinato Anna Lia Galardini, Associazione Crescere
La pedagogia waldorf: la vita come scuola
Grazia Lupi, Società Antroposofica in Italia
Docente in una scuola steineriana di Prato, Grazia Lupi ha raccontato sinteticamente il pensiero e la vita di Rudolf Steinere la storia delle scuole steineriane (la prima scuola fu fondata nel 1919 a Stoccarda su incarico dell'industriale Emil Molt, per i figli degli operai della fabbrica Waldorf-Astoria, in Italia nel ‘49 venne fondato il primo asilo).
Testo di riferimento: Educazione del bambino e preparazione dell’educatore. L'educazione del bambino dal punto di vista della scienza dello spirito (1907).
L’antroposofia è una via di conoscenza: lo spirituale che è nell’uomo deve essere messo in connessione con lo spirituale che è nell’universo per educare alla libertà e all’autonomia. Occorre riconoscere quel quid misterioso di spirituale che è in ognuno di noi.
Fondamentale la formazione degli educatori: antropologia, didattica, teosofia e tirocinio. È importante quello che l’educatore è più che quello che andrà a insegnare.
L’evoluzione del bambino (fino alla completa maturità) avviene in tre settenni e per ogni fase ci sono attività, contenuti e linguaggi adatti e non. Attenzione alla sobrietà, degli spazi degli arredi dei giochi (non strutturati, stoffe, legno) e del linguaggio, al rispetto dei ritmi e dei tempi del bambino, attenzione a non anticipare.
Primo settennio: gratitudine verso l’adulto. Dedicato allo sviluppo del corpo fisico, al gioco libero (“i bambini oggi non giocano, sono intrattenuti” rif. L’infanzia non è un gioco di Stefano Benzoni) all’imitazione dell’adulto. L’educatore deve interrogarsi sul proprio modo di essere adulto, deve lavorare su di sé. Linguaggio usato dall’educatore fatto prevalentemente da verbi, gli aggettivi implicano un giudizio che verrà dopo nel secondo settennio, quando il bambino sarà in grado di decidere se condividere quel giudizio o meno.
Secondo settennio: amore verso l’adulto.
Terzo settennio: senso del dovere.
Fondamentale il rapporto con la famiglia che va accompagnata e che accompagna la scuola nell’educazione e nella formazione del bambino.
Scuole Senza Zaino. Per una scuola-comunità
A cura di Daniela Pampaloni
Nel corso del laboratorio è stata presentata l’esperienza della Rete delle Scuole Senza Zaino. L’intervento di Daniela Pampaloni, Dirigente Scolastica dell’IC Mariti di Fauglia, si è focalizzato sulle motivazioni che hanno portato alla realizzazione della rete, sull’approccio pedagogico di riferimento (Idana Pescioli) e sui principi che ispirano le attività della rete (sviluppo dell’autonomia del bambino, apprendimento differenziato, partecipazione attiva alla vita della scuola). Sono stati poi presentati gli elementi che caratterizzano l’organizzazione delle rete e le modalità attraverso le quali le scuole possono aderirvi.
Scuola nel bosco
La Fondazione Villa Ghigi è l’ente capofila del progetto al quale partecipano altri partnere prende spunto dalle esperienze del centro e nord Europa, in particolare dai Waldkindergärten tedeschi.
L’esperienza è pensata per la scuola dell’infanzia e nasce dalla presa di consapevolezza che i bambini hanno sempre meno contatti con la natura. L’obiettivo è, quindi, di portare la natura al centro della crescita dei bambini. Le attività si ispirano alla ‘pedagogia del bosco’, un orientamento nato nel corso degli anni Cinquanta in Germania, che ritiene lo stare in natura come elemento che attiva la curiosità, il senso del fare e dello scoprire. La scelta di realizzare percorsi formativi all’interno di questo contesto ambientale è giustificata dal fatto che il bosco è un luogo ricco di multisensorialità. Le attività che i bambini svolgono sono molteplici (costruzione di oggetti, osservazione e scoperta della natura, letture). L’insegnante svolge un ruolo di accompagnatore, l’operatore ambientale sostiene i bambini nei momenti di difficoltà.
Competenze linguistiche ed educazione alla matematica
Pietro Di Martino, Università di Pisa
Pietro Di Martino è ricercatore in Matematica all’Università degli Studi di Pisa e da anni si occupa di didattica della matematica e di formazione degli insegnanti.
Di Martino ha aperto il suo intervento presentando alcuni passaggi delle Indicazioni Nazionali per il primo ciclo che evidenziano la correlazione tra matematica e lingua e sottolineando come è essenziale che i bambini dimostrino di conoscere la matematica sapendola raccontare. Ciò è ancora più importante se si intende sviluppare nei bambini la capacità di risolvere problemi che nelle Indicazioni è ricorre.
Ma il linguaggio sembra perdere la centralità nel passaggio tra la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, in concomitanza con la pratica della valutazione sommativa che sposta il fuoco della comunicazione dal dialogo e dall’ascolto del bambino e delle sue idee ad una modalità di verifica. La verifica, almeno per come viene comunemente intesa, è vissuta come “riscontro” su conoscenze passate agli studenti in una logica addestrativa: il bambino raramente è messo di fronte a problemi da risolvere e più spesso è impegnato a cercare di capire quale sia la risposta giusta alle domande dalla maestra.
Secondo Di Martino è questo modello di relazione comunicativa, questo “contratto didattico” che trasforma i bambini: indovinare la risposta corretta diventa una priorità e frena la curiosità e la disponibilità ad affrontare problemi complessi. É in questo contratto didattico che i bambini e gli studenti perdono spazi di parola e di pensiero, e sono ammutoliti anche quando danno la risposta giusta, perché nessuno chiede loro di spiegare perché quella risposta è corretta: “Se si chiede a un bambino di spiegare perché, pensa immediatamente di aver sbagliato”.
Anche i libri di testo allontano i bambini dall’apprendimento della matematica come esercizio della risoluzione di problemi autentici. Mostrando alcuni problemi tratti da testi scolastici, Di Martino ha spiegato come in molti casi questi problemi siano semplici calcoli intorno ai quali viene costruita una “prosa” e come essi aiutino ad una lettura selettiva, anche aiutando la lettura con accorgimenti tipografici. Incoraggiando a cercare i “dati utili” nel testo del problema, questi libri disabituano alla comprensione del problema nel suo insieme e molti bambini si trovano in difficoltà nelle prove Invalsi che invece propongono un approccio di problem solving autentico.
I classici della letteratura per l’infanzia
a cura di Manuela Trinci, Associazione Crescere
In buona compagnia, rileggere i classici
con Giusi Quarenghi, Poetessa e scrittrice
Giusi Quarenghi è una nota scrittrice per l’infanzia e di sovente si occupa di formazione per gli insegnanti. La proposta della Quarenghi, per quanto originata e connotata da una riflessione sui percorsi educativi intrapresi dal suo pubblico consueto (0-11 anni), costituisce in potenza una prospettiva universalizzabile in campo formativo: la lettura e la rilettura dei classici letterari fornisce all’educatore, al formatore una vasta riserva di opzioni per comporre con gli allievi un testo comune, per intessere una relazione di co-autorialità che dal riconoscere il valore dei segni nel testo interiorizzato procede verso l’attribuzione di valore a ogni tassello, momento progettato o deriva imprevedibile, dell’occasione formativa.Questa esplorazione del patrimonio classico richiede indiscutibilmente una predisposizione, una avvedutezza: la selezione dei classici è un atto di per sé critico e come tale problematico e generativo: nella vidimazione dal curatore di un canone, il classico è tale per la comunità che vi si riunisce e raccoglie intorno, riconoscendo nell’incontro con l’immaginario del testo letterario un’opportunità di comprensione e conoscenza sempre attualizzabile. L’avvicinamento alla letteratura richiede tempo, o meglio, una ridefinizione del tempo: il tempo del bambino, dell’allievo che diventa centrale, nella sua estensione e nel ritmo con cui si riempie e si svuota; il tempo della comunicazione, che è il tempo del racconto, un tempo di parole note e ignote, messe insieme in forme originali e familiari; un tempo di intensitànon quantizzabili, a fronte delle dimensioni in cui la materia si impone come cosa reale e si misura; il tempo della riflessione, in cui la lettura riecheggia e diventa risorsa per interpretare e per inventare.
C’era una volta la fiaba e c’è ancora. ruolo e senso delle fiabe classiche
con Maria Lunelli, Bibliotecaria Pergine Valsugana (TN)
Maria Lunelli è una bibliotecaria e un’esperta di letteratura per l’infanzia, nonché redattrice del progetto “Nati per leggere”. A partire dal racconto della fiaba di Biancaneve nella prima stesura dei Grimm, è stata proposta una riflessione sulle funzioni che le fiabe hanno avuto in termini antropologici e sul perché quelle stesse funzioni possono ancora essere assolte dalla fiabe classiche nei primi anni di formazione scolastica. La fiaba è un testo letterario di sorprendente persistenza storica, capace di emergere simile a se stessa anche in contesti geografici assai distanti. Molti sono gli studi su questa forma narrativa, ma già solo attingendo alla memoria personale, si può intuire che la fiaba abbia il grande potere di connettere i bambini e il testo attraverso strutture ottimali, destinate a produrre e sviluppare confidenza con la costruzione logico sequenziale, a individuare discontinuità e reiterazioni, a evocare ipotesi e immaginare teorie. La fiaba rielabora in continuazione, infatti, il dato universale da cui qualsiasi storia si origina: una crisi, un problema. Una delle ricorrenze esemplari, in questo senso, è la caratterizzazione della figura materna: morta o malata quando “buona”, sostituita dalla mamma cattiva, la matrigna, quando entra attivamente nel racconto, perché il territorio della fiaba è quello della prima sperimentazione, quello dell’incertezza, in cui gli incubi possono essere affrontati e una prima autonomia può essere rappresentata. In questo contesto la paura di ciò che non si conosce - il bosco, il buio, il pozzo, ma anche il “come andrà a finire” e quindi la morte - non induce all’angoscia immobilizzante, bensì si fa premessa di un’esplorazione vivace, che è autentica disposizione verso la conoscenza e metodo per conseguirla, attraverso la tessitura di alleanze, l’individuazione di risorse e capacità, l’intenzione morale.
Viaggio a Barberino Val d’Elsa – Reportage
Open Day delle Ferrovie dello Stato per i dipendenti ed i loro figli insieme a Crescere
Cena di convivialità e di promozione della Scuola d’estate 2017
Cena di convivialità e di promozione della Scuola d'estate 2017 nello splendido Palazzo de' Rossi, Fondazione Cassa di Risparmio.
Viaggio – Studio in Danimarca
VIAGGIO DI STUDIO ad Aarhus (Danimarca)
28 Marzo- 1Aprile 2017
PROGRAMMA
Martedì 28 marzo
Partenza dall’Italia: Areoporto di Orio al Serio (Bergamo) ore 12:05
Arrivo a Billund (Danimarca) ore 14:10
Ore 15 Bus riservato per il trasferimento dall’aeroporto all’hotel a Aarhus
Ore 16,30 Arrivo in hotel e sistemazione nelle camere
Ore 20 Incontro dell’intero gruppo per un confronto sul programma e la formazione dei gruppi ristretti per la visita ai servizi. Cena e serata libera
Mercoledì 29 – Giovedì 30 – Venerdì 31 marzo
Ore 7,30 Colazione
Ore 8,00 Partenza per la visita dei servizi
Ore 9-13 visita del servizio e presentazione del progetto educativo
Pomeriggio la visita ad alcuni centri culturali con proposte educative per i bambini
Cena e serata libera
Durante le giornate è previsto un incontro aperto con i colleghi danesi in data e orario da precisare per un confronto sul progetto educativo dei servizi zerosei in Italia e in Danimarca con la collaborazione dei colleghi del Sindacato BUPL e un secondo incontro di approfondimento sulla “scuola nel bosco” con i colleghi dell’associazione danese “Scuole nel bosco”.
Sabato 1 aprile
Ore 7,00: Partenza dall’hotel con bus riservato per raggiungere l’aeroporto di Billund.
Partenza per l’Italia.
Il viaggio comprende:
- trasferimento in bus dall’aeroporto di Billund all’hotel in Aarhus il 28 marzo alle ore 15 e trasferimento dall’hotel all’aeroporto di Billund Sabato 1 aprile alle ore 7
- 4 notti con colazione in hotel a 4 stelle
- 4 cene (bevande escluse)
- Vista a servizi zerosei e servizi integrativi
- Visita a scuola nel bosco
- Incontro sul sistema zerosei danese e sull’esperienza “scuole nel bosco”
- Accompagnatore con traduzione
Quota in camera doppia: 640,00 euro (ricordiamo di indicare la preferenza per il compagno di camera)
Quota in camera singola: 830,00 euro
Escluso tutte le voci non esplicitamente indicate.
Per la prenotazione dei voli, segnaliamo l’agenzia di viaggi che organizza anche il soggiorno: OVET Viaggi 035 243723 – info@ovetviaggi.it
Volo consigliato:
Ryanair:28 marzo ORIO AL SERIO – BILLUND 12.05 – 14.10 // 1 aprile BILLUND – ORIO AL SERIO 09.35 – 11.40
Per informazioni Zeroseiup: tel m. 347.2660357
Pistoia Capitale della Cultura